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Chiesa di Santa Teresa D'Avila
Chiesa a Staffolo

Via Roma, 61, Staffolo

Informazioni su Chiesa di Santa Teresa d'Avila Staffolo



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Informazioni attività

Via Roma, 61
60039 Staffolo AN
Orari e servizi potrebbero variare

Orari di apertura

Orari non specificati

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Domande Frequenti su Chiesa di Santa Teresa D'Avila

  • Dove si trova ?
    Chiesa di Santa Teresa D'Avila si trova in Via Roma, 61, 60039 Staffolo AN
  • Come si raggiunge ?
    Puoi raggiungere Via Roma, 61 Staffolo utilizzando la mappa e le indicazioni stradali fornite da NuovaOpinione. La latitudine e longitudine del puntatore su mappa sono: 43.432580700, 13.187969400
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In ristrutturazione. Ma 5 stelle per la speranza che riapra presto. La Chiesa di Santa Teresa D'Avila arricchisce oggi le nostre passeggiate ecologiche intorno alle mura di Staffolo, facendo "cantone" tra via Roma e via delle Monache. Costruita nel XVIII secolo, fu un tempo quello che Santa Teresa chiamava il "colombaio" Moniales Ordinis Carmelitarum Discalceatarum, il convento delle monache Carmelitane Scalze. Costoro vivevano un'autentica vita contemplativa, in strutture molto semplici ed evangeliche. Fu proprio "Teresa la ribelle" a fondare tale ordine, "la monaca riformatrice", che udiva voci soprannaturali ed era colta da rapimenti ed estasi, "la monaca mistica". Inoltre "Dottore della Chiesa" come Caterina da Siena. Cucullus non facit monachum, ma, per intenderci, le Carmelitane sono quelle che vestono un’ampia tonaca lunga, nera come il frontino (velo sulla testa); bianchi il velo (mantello) e il soggolo (velo che avvolge collo e viso, nasconde i capelli). Il bianco è simbolo di umiltà, castità e pudicizia. Non sono veramente scalze, indossano sandali o semplici scarpe. Il convitto venne soppresso con l’unità d’Italia, per regio decreto del 7 luglio 1866 e legge del 15 agosto 1867, i quali sancirono la soppressione degli ordini e delle congregazioni religiose “i quali importino vita comune ed abbiano carattere ecclesiastico” e la confisca dei beni degli enti religiosi. La facciata è tipicamente settecentesca, sia per stile che per materiale impiegato. È barocca, presenta due ordini sovrapposti e ravvicinati. Il portale, il finestrone ad arco che lo sovrasta, i pinnacoli, i chiaroscuri, parti concave e convesse, sono tutti elementi altrettanto tipici dell’epoca. La pianta è a croce greca. L'abside termina superiormente con una nicchia semi-circolare, la cosiddetta cupola a catino, una cupola semicilindrica ribassata impostata su pennacchi. L’interno è in stile tardo barocco, la pala d’altare raffigura Santa Teresa d’Avila a cui è dedicata la chiesa. I suoi attributi riconoscibili sono la colomba, il cuore trafitto, il libro aperto con la piuma in mano per scrivere: è patrona degli scrittori. Per secoli la Chiesa ha riconosciuto come sue rappresentanti solo le monache appartenenti a una delle regole approvate, che avessero pronunciato voto pubblico e solenne di povertà, obbedienza e castità. Di solito vivevano in clausura ma col tempo vennero riconosciute anche comunità femminili che conducevano una vita semi-religiosa all’interno della società, prestando servizi di pubblica utilità, la cura dei malati, l’ospitalità per gli orfani... Anche questa chiesa faceva parte di una struttura più ampia, che ancora oggi possiamo vedere adiacente, ristrutturata, e adibita ad scopi educativi e culturali, essenziali e fondamentali per la vita di una comunità. La scuola per l'infanzia Leo Lionni; la scuola di musica Pierino Ombrosi. In un’epoca in cui il Sant’Uffizio agiva con estrema durezza contro luterani e mistici,Teresa d'Avila (1562) diede inizio ad una riforma. Voleva adattare la vita carmelitana alla tipologia della vita religiosa femminile proposta dal Concilio di Trento. Temette che le sue visioni ed esperienze mistiche le attirassero accuse di eterodossia e di rapporti con il demonio, o era transverberazione? «Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco..quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata..»(Autobiografia, XXIX, 13) THEDAY- Le sorelle si alzano presto, si riuniscono nel coro della chiesa, svolgono l'ufficio delle letture, le lodi, la preghiera "solitaria" sulla Parola. Partecipano alla messa e alla lezione spirituale; le monache di voti solenni si mettono al lavoro. All'Ora Sesta il pranzo (11,30) mentre una monaca legge la Sacra Scrittura. Ore14.00 silenzio stretto, si ritirano in cella. All'Ora Nona (15) in coro per la visita all'eucaristia e il rosario. Dopo un tempo di lavoro i Vespri (18) poi la meditazione in cella e la cena. La Compieta (21) è l'ultima preghiera del giorno. Alle 22 le luci si spengono.